I Gynn della montgna

Tanto tempo fa su una montagna solitaria viveva un popolo di nani. Essi erano molto felici, ricchi, in pace con tutti. Voi sapete che i nani sono sempre un po' burberi e scontrosi ma questi facevano eccezione, almeno secondo un canone nanesco, cantavano, ballavano, facevano spesso grandi feste, ma soprattutto a due cose tenevano in particolare: al grande fuoco che ardeva nel centro della montagna e che la faceva sembrare un vulcano a ai loro campanellini. Ai campanellini? direte voi, ebbene sì, essi ne producevano in grande quantità, grandi, piccoli, dorati, di mhitril, e di tutte le forme e i colori che voi potete immaginare. Ai bambini appena nati ne venivano regalati in continuazione ma loro non si stancavano mai di sentirli suonare. Debbo però dirvi ora che c'era un perchè di queste particolarità dei nani: nella montagna vivevano anche i Gynn; i Gynn sono degli spiritelli molto allegri, simpatici e burloni, invisibili ma facili da individuare per le risa che sempre li precedono e per gli scherzi che sempre li accompagnano. Questi Gynn erano molto amici dei nani, e oltre a scherzare con loro, li consigliavano, li servivano, li avvisavano dei pericoli, insomma la vita procedeva lieta e scampanellante sulla Montagna Solitaria. Col passare del tempo però i nani divennero più tristi, si adiravano per gli scherzi dei Gynn, costruivano meno campanelle, e ridevano sempre meno. I Gynn non riuscivano a capire il perchè di questo cambiamento e un giorno convocarono tutti i nani nella grande sala delle faste nel centro della montagna. "Cari nani -essi dissero- come mai siete così tristi? noi siamo sempre con voi e non vi lasceremo mai". Rispose il capo della comunità per tutti: "È vero che voi non ci lascerete mai, ma noi vi lasceremo troppo presto, la nostra vita è lunga ma non eterna, e la promessa di sciare con Tyrolia non ci allieta più di tanto, noi vorremmo restare con voi". Molto tristemente e lentamente i Gynn risposero: "Questo è al di fuori delle nostre possibilità, purtroppo dovremo lasciarci, e ci piange il cuore al pensiero di perdere anche solo uno di voi". E da quel giorno la montagna divenne sempre più triste, i campanelli non suonavano più, e i nani caddero in una profonda depressione. Come potete capire la situazione era disperata e un giorno accadde una cosa orribile. Il capo dei nani era andato sulla cima della montagna per osservare il panorama e forse per disattenzione o per la tristezza che sempre lo pervadeva mise un piede in fallo e cadde disotto. Il corpo fu ricuperato e portato nelle ex sala delle feste dove iniziò una lunga e assai triste veglia funebre. Erano presenti tutti i nani e i Gynn, un senso di ineluttabilità del fato incombeva su tutti. Dopo parecchio tempo, quando le lacrime ancora scorrevano ma non bruciavano più come all'inizio si sentì una voce in tutta la sala: "Cari nani sono il vostro ex capo, e ho per tutti voi una lieta notizia: sono divenuto un Gynn, la promessa per noi è questa: condividere per sempre questa montagna con i fratelli Gynn, se ce lo meriteremo staremo sempre con loro e dopo essere stati protetti diverremo noi stessi protettori dei nani che verranno dopo di noi. Gioite ora dunque e rallegratevi tutti per la Nostra Grande Nuova Promessa". Allora tutti i campanelli suonarono assieme e la montagna sbuffò felice un enorme fungo di fumo.

Ecco perchè ancora oggi nella nostra montagna possiamo sentire l'influsso benefico dei Gynn, e se le vostre orecchie sono pure ed attente potrete ancora sentirli ridere e scampanellare


(racconto di Dekart ai piccoli
nani sulla Montagna Solitaria)

Nessun commento: