XENIA (il guaritore)

Vi viene incontro un uomo, sulla quarantina, alto, moro, occhi neri, spalle larghe; non è particolarmente bello, ne' imponente, ma il suo aspetto ispira fiducia e calma. Indossa una veste e un lungo mantello con cappuccio che definireste bianchi se non li confrontaste con la pelliccia che borda il mantello di un bianco così sfolgorante che fa quasi male agli occhi e che rende un po' triste e quasi sporco il resto dell'abbigliamento. Alla cintura sono appesi decine di sacchetti, in spalla ha un piccolo zaino, una faretra piena di frecce nere e un grande e maestoso arco. Vi si avvicina con un gesto di pace e quando gli chiedete chi è risponde: "Il mio nome è Xenia e sono un guaritore. Questo su tutta Veldern basta a qualificarmi, ma a voi, cari viandanti, parlerò un po' della mia arte e della mia vita. Guaritori si nasce. Non è una scelta, non c'è una scuola per guaritori, succede che un giorno un guaritore anziano ti incontra e ti dice :"Tu sei un guaritore", e tu scopri di averlo sempre saputo, fra l'altro quale guaritore da piccolo non ha giocato con le erbe e imposto le mani ai suoi cari? Quando Fijodor arrivò a Plijtcvik avevo solo 14 anni, la mia era una famiglia povera, mio padre era un taglialegna, mio fratello maggiore stava imparando l'arte del padre, l'altro mio fratello già da tempo combatteva nelle file della legione, io ero avviato al sacerdozio. Essendo la nostra una regione povera era prassi comune fra le famiglie che solo il primogenito ereditasse il mestiere del padre, gli altri figli divenivano guerrieri, sacerdoti o se ne andavano in giro per il mondo; perciò quando dissi alla mia famiglia che me ne andavo non ci furono pianti ne' tristezza, anzi mia madre fu assai contenta che un suo figlio fosse un guaritore perchè anche lei si dilettava di quest'arte e fra i suoi antenati c'era stato un guaritore da cui io avevo ereditato le mie capacità. In pochi mesi imparai tutto quello che dovevo imparare perchè "la tua arte è dentro di te -mi diceva Fijodor- io posso solo insegnarti alcuni comportamenti e alcune regole il resto sarà affar tuo". "Noi siamo neutrali neutrali neutrali -continuava- perchè non solo non siamo legati a nessuna legge a nessuna famiglia e a nessuna città, non solo non propendiamo ne' per il bene ne' per il caos, noi siamo neutrali nei sentimenti: non amiamo e non odiamo mai troppo; e se potrai vedere un guaritore trafitto da migliaia di frecce chinarsi un'ultima volta su un guerriero prima di morire, non vedrai mai un guaritore che con un lampo d'ira negli occhi abbatte un malvagio che sta colpendo un inerme". Sono un guaritore questo vi basti. Non chiedete mai aiuto a un guaritore ma non allontanatelo da voi, perchè la sua fedeltà è più forte della morte ma la sua arte vi è indispensabile. Non chiedete mai conto delle sue azioni a un guaritore perchè la giustizia è la sua unica regola di vita ed è radicata a fondo nel suo cuore. Non inimicatevi mai un guaritore perchè potrebbe guardarvi morire in lenta agonia senza battere un ciglio. Che cosa ho fatto nella mia vita, quali posti ho visitato, quali persone ho incontrato poco vi importi, sappiate solo che non sono mai venuto meno al nostro giuramento: "Preserva la vita"; sono un guaritore questo vi basti."

Nessun commento: